Guardando un reality su un canale satellitare ho sentito questa frase e mi sono messo a riflettere. E’ un po come il bicchiere, mezzo pieno o mezzo vuoto. E’ un pò come la medaglia d’argento, ti rende primo dei perdenti. Dipende dai punti di vista. Probabilmente chi calcola le proprie situazioni come continue gare non ha altro da fare che vivere di questa filosofia ed il solo pensare di essere perdente (anche se sei il primo di questi perdenti) ti fa scattare una molla in testa, a causa della quale si inizia a pensare a come “fare esperienza” dall’essere il primo dei perdenti. Chi invece le proprie situazioni le vede come il naturale scorrere della vita non avrà di che preoccuparsi e non sentirà mai di essere un perdente, anzi non sentirà mai di essere il vincitore tra i perdenti. Perchè ci dovremmo considerare perdenti? D’altronde nella vita non ci sono gare. Perchè se non siamo scelti siamo perdenti? mica siamo stati noi a scegliere e poi perdere, siamo stati solo “non scelti”, tutto qui. Eppure non è proprio cosi logico, questo discorso del primo e del secondo, dello scegliere o del non essere scelto non segue proprio una logica. Rimane il fatto che ognuno di noi valuta le proprie situazioni a seconda di quello che sente dentro ma un po’ anche a seconda di quello che gli accade. Ad ogni modo essere il secondo è sempre un dolore, specialmente quando hai faticato per arrivare al primo posto senza sapere che eri immerso in una gara….
Ad Majora!
…e se fosse un vice-primo? 😉
vice primo?? il vice primo è sempre un secondo….