Le sue mille connotazioni ti permettono di capire che l’eperienza è, come direbbe qualcuno, è una grande maestra. Ma non è detto che benchè maestra, questa sia capace di insegnare a tutti, o tutti siano capaci di apprendere qualcosa. Molte delle cose che dovresti imparare non le imparerai mai, cosi come molte cose che dovrebbero risultarti chiare, grazie alla maestra esperienza, rimaranno sempre oltre la nebbia non diradata. Una delle cose che ho capito, pagando cara questa “maestra”, è che non si puo tornare assolutamente indietro nel tempo, indietro nelle situazioni, nelle decisioni. Quello che hai sbagliato rimane, quello che forse hai indovinato non te lo ricorderai nemmeno. Ma allora a cosa serve l’esperienza? A raccontarlo ai tuoi figli? no, tanto faranno sempre di testa loro. A non ripetere piu gli errori? forse, ma tanto ormai l’essenza delle tue cose importanti è sfuggita. A scrivere un libro? No, ormai anche i cani scrivono libri. Ma allora a che serve? Forse non serve a niente.
Ad majora.
L’essenza delle cose importanti rimane indelebile dentro di noi, la nebbia offusca ma primo o poi il sole risplende. Tornare indietro nel tempo non è possile, tornare indietro nelle decisioni prese è sempre possibile. E’ un equivocabile segno di maturità.
Già, ma nelle cose importanti purtroppo ci sono sia le cose belle che quelle brutte. Entrambe sono nello stesso insieme definito “cose importanti”. Le ferite non rimarginano, il dolore ti consuma. E’ come fare un incidente e poi rimanere claudicante per tutta la vita. L’esperienza spesso te la porti dietro, ti scava il volto ti scurisce il sorriso, ma piu vado avanti più sono cosciente che la cosa migliore sia non tanto fare esperienza ma sperare che tutto ti vada sempre per il meglio. Il prezzo dell’esperienza è troppo alto rispetto ai frutti che dà…..
L'”esperienza” è la nostra vita, io non la vedo come un’entità astratta che “insegna”. Si cresce con le cose belle e con quelle meno belle o anche brutte. Tutto questo può sembrare retorico, ma anche in un uomo claudicante il sorriso può tornare a splendere più caldo e colmo di significati, di quanto non lo fosse prima dell’incidente.
….non lo so…..non mi è mai capitato….
Ricordo una mattina, un risveglio alle 4.30 e ho subito sentito che era il momento. Quello era il giorno in cui sarei morto. Quindi ho chiamato qualche amico per dire loro addio. Svegliai la mia infermiera e glielo dissi. Avevamo un accordo privato per cui lei avrebbe lasciato il mio cadavere da solo per sei ore, dato che avevo letto di tutte queste cose interessanti che accadono quando si muore. Mi riaddormentai.
Grazie Alojamento per il tuo commento, anche se non mi sembra molto attinente. O forse invece è molto più attinente di quello che sembra……ad ogni modo…grazie
almadelvento